volti astratti
Il volto astratto nella pittura
Volti astratti
volti pittorici in astrazione
“Questi dipinti di Paolo Amoretti si accomunano dalla collocazione dei personaggi in una realtà inesistente, vestiti di grandi abiti, oppure svestiti. Sono degli enigmi, dei rebus pittorici, uniti dalla forza del segno. La grafia pittorica di Paolo Amoretti snoda e alimenta una profonda comunione con tutti gli spazi umani, quelli che ci consumano nelle passioni e fedi oscure, tra semicerchi di gloria e sine exitu di vita: e quando l’arco tendi o della vita diventa memoria o visione e s’incorpora nel quadro, è lì che trova il senso del suo disorientamento e il consapevole limite dell’inafferrabile. Questa empatia di Paolo Amoretti, questo suo andare oltre ai limiti, fino a diventare hybris nel suo aspetto di scatto e ribellione a un destino consumato, diventa prosa pittorica permeata di suono. Il segno continua in questi volti di Paolo Amoretti che nell’astrazione perdono ogni dettaglio realistico, ma acquisiscono una forza espressiva che dona allo spettatore un’esperienza emotiva che richiama l’espressionismo astratto. Tutta l’opera di Paolo Amoretti nasce e vive per lasciare un’impronta di non dimenticanza, di memore monito all’incombenza del destino e nel contempo alla continua rigenerante forza del divenire che non si arresta mai: la grandiosità dell’uomo che succhia dal midollo della vita le sue più ardenti passioni, le sue eterne perdizioni. Fortemente connaturati e abbracciati nell’opera di Paolo Amoretti camminano insieme introspezione e disagio, bellezza e ombrosità, ribellione e acquiescenza: un magma vitale in cui tutto si fonde, trasmuta e si inquieta fino a diventare trasposizione onirica e presaga di un fato. ” Daniela Martinelli